07/03/2025 - Lo Sport

Il 3 marzo, presso la Club House dell’I.I.S. Pacinotti-Archimede, si è svolta l’edizione dedicata al canottaggio di “Pianeta Olimpia: i valori dello sport raccontati dai campioni”, la rassegna organizzata dal Panathlon Club Junior Roma per promuovere la cultura e l’etica sportiva tra i giovani. In occasione dell’iniziativa, patrocinata tra gli altri dalla Lega Navale Italiana e dal Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Canottaggio, Giovanni Abagnale (Marina Militare), Sofia Ascalone (RCC Tevere Remo), Angelica Erpini (CC Aniene), Matilde Paoletti (CC Roma) e Giorgia Sciattella (Marina Militare) hanno condiviso esperienze e riflessioni personali con circa 100 studenti del liceo sportivo romano.
Al dibattito, moderato dal Presidente del Panathlon Club Junior Roma Lorenzo D’Ilario, sono intervenuti anche il Presidente FIC Lazio Massimo Iaccarini e l’istruttrice della Lega Navale Italiana Roberta Bedin. A fare gli onori di casa la Dirigente Scolastica dell’I.I.S. Pacinotti-Archimede, Prof.ssa Chiara Sicoli, insieme al Prof. Paolo Cambone.
La corretta gestione del proprio tempo e delle priorità, i sacrificinecessari per il raggiungimento dei propri obiettivi, l’importanza del lavoro di squadra, il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema naturale, la possibilità di dedicarsi contemporaneamente alla carriera sportiva ed a quella scolastico-accademica. Numerosi gli argomenti affrontati dagli studenti nel corso dell’incontro con il bronzo olimpico di Rio 2016 e quattro giovani atlete romane che si sono già distinte con ottimi risultati e sono state inserite nel gruppo di osservazione per i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 con una visione prospettica verso Brisbane 2032.
Gli interventi degli atleti
Giovanni Abagnale (Marina Militare): “Ho iniziato a praticare canottaggio perché il contatto con la natura mi ha sempre affascinato. Sin dagli inizi, non avendo un lago a disposizione nei dintorni di Napoli, ho dovuto fare tanti sacrifici per uscire in barca a mare. Al di là dei traguardi sportivi che fin qui ho raggiunto, porto nel cuore tutti i rapporti umani che ho instaurato con i miei timonieri ed i miei compagni di squadra. È grazie a questi ultimi che sono cresciuto e migliorato. Ovviamente, nonostante la statura fisica fosse dalla mia parte, ci ho messo tanto anche del mio. Mi sono sempre impegnato al massimo per cercare di essere la migliore versione di me stesso. Ogni giorno ho cercato di essere una persona migliore rispetto alla giornata precedente e voglio invitare tutti voi a farlo. Non importa se al termine del liceo diventerete degli sportivi di alto livello o se uscirete dall’ambito sportivo, questo insegnamento vi servirà non solo nello sport ma anche nella vita. Fate sempre del vostro meglio: è questa la mentalità che vi consentirà di raggiungere qualsiasi obiettivo. Ricordo ancora che in quinta elementare la mia maestra ci diede da imparare a memoria una nota poesia che ci invitava ad essere il miglior pino sulla vetta del monte o il miglior filo d’erba nella valle. Vi auguro di essere il meglio di qualunque cosa voi possiate essere e, soprattutto, di divertirvi”.
Sofia Ascalone (RCC Tevere Remo): “Sono molto contenta di essere qui perché fino a poco tempo fa ero una di voi. Ho studiato al Liceo Archimede in cui, pur non essendo ad indirizzo sportivo, ho avuto la fortuna di incontrare professori che mi hanno aiutato a conciliare interrogazioni, gare e allenamenti. Poi ho proseguito gli studi a livello universitario e sono diventata una Top Athlete della Luiss, che nell’ambito di un progetto con UPMC Salvador Mundi International Hospital mi ha permesso di approcciarmi per la prima volta al mondo del lavoro, oltre a garantirmi un supporto costante in ambito sanitario e nella prevenzione degli infortuni. Pratico canottaggio da sei anni e sono nella squadra nazionale da quattro anni. Avendo iniziato più tardi rispetto ai miei coetanei, il mio percorso è stato più difficile perché sin da subito mi sono ritrovata a competere con ragazzi più forti di me. Non so ancora cosa farò da grande ma, anche se non dovessi riuscire a coronare il sogno olimpico, il canottaggio sarà sempre il mio punto fermo. Intanto, come le mie compagne, ce la metto tutta per arrivare il più lontano possibile. Ci alleniamo due volte al giorno e dobbiamo trovare la forza per studiare anche quando siamo stanche. Il segreto è la motivazione: quando si pratica lo sport che si ama tutti i sacrifici passano in secondo piano”.
Angelica Erpini (CC Aniene): “La mia carriera sportiva è iniziata sui banchi di scuola grazie al progetto Remare a Scuola. Con il canottaggio è stato amore a prima vista perché mi ha fornito stimoli e motivazioni che la pallavolo e la ginnastica ritmica non erano riuscite a darmi. Ho iniziato a remare in prima media, mi allenavo tre volte a settimana. Questa disciplina non è affatto semplice e richiede grande impegno ma proprio per questo mi ha insegnato tanto sin da subito. In primis, attraverso il canottaggioho imparato a pormi degli obiettivi. Mi ha reso una ragazza ambiziosa e capace di superare le difficoltà, facendomi sviluppare una caratteristica fondamentale: la perseveranza. Ho imparato a dare il giusto peso a tutte le cose e ad insistere per raggiungere i miei sogni nonostante gli ostacoli della vita. Ho capito il vero significato della parola ‘sacrificio’: rinunciare a qualcosa per raggiungere un obiettivo più grande. In questo modo sono riuscita ad entrare nella squadra nazionale e a conciliare l’attività sportivi prima con gli studi scolastici e poi con quelli universitari. Ho frequentato il Liceo Linguistico Lucrezio Caro, potendo usufruire del progetto Studente-atleta di alto livello, ed oggi sono anch’io una Top Athlete della Luiss. Credete sempre in voi stessi, nei vostri obiettivi ed in tutto ciò che fate. Soltanto così riuscirete a raggiungere grandi risultati”.
Matilde Paoletti (CC Roma): “Anch’io mi sono avvicinata al canottaggio con il progetto Remare a Scuola. In terza media ho lasciato la ginnastica artistica, che praticavo a livello agonistico, per dedicarmi unicamente a questa disciplina. Sono stata la prima studentessa-atleta riconosciuta di un noto liceo classico della Capitale e lo sport mi ha aiutato tanto a dare ordine alle mie giornate, dovendo organizzare spazi e tempi tra studio, gare e allenamenti. Il canottaggio è molto faticoso sia a livello fisico che mentale. Per me è stata una palestra di vita, un corso di vita accelerato dal momento che ho disputato la mia prima gara internazionale all’età di 14 anni, due anni prima del solito, e ho dovuto cercare di essere all’altezza di avversari più grandi. Lo sport mi ha dato consapevolezza delle mie forze e delle mie capacità e mi ha insegnato a credere nei miei sogni. Porsi degli obiettivi è importante per cercare di superare i propri limiti. Nel canottaggio, anche quando si disputano gare in doppio, le selezioni sono sempre in singolo. Perciò, trascorrendo tante ore da sola in barca, ho imparato a scontrarmi e, soprattutto, a stare bene con me stessa, con la consapevolezza che quando va bene è merito mio e quando va male è colpa mia. Ovviamente il canottaggio è anche uno sport di squadra. Dopo le selezioni effettuate in singolo abbiamo poche settimane per assemblare una barca con atleti che fino a poco tempo prima erano nostri avversari e con cui dobbiamo entrare in sintonia per raggiungere un obiettivo sportivo comune. In ogni caso la squadra non è composta solo dai nostri compagni ma anche dalla nostra famiglia, dal circolo di appartenenza, dagli allenatori. Grazie al canottaggio ho conosciuto il mio fidanzato, i miei migliori amici ed ho visitato tanti posti nuovi in giro per il mondo. Inseguite le vostre passioni e credete sempre nelle vostre capacità”.
Giorgia Sciattella (Marina Militare): “Sono particolarmente emozionata perché soltanto fino a due anni fa ero una studentessa del Liceo Sportivo Pacinotti. Anch’io, dopo aver praticato ginnastica ritmica per dieci anni, ho iniziato a fare canottaggio alle medie grazie al progetto Remare a Scuola. Il canottaggio è uno sport molto difficile perché richiede al fisico di utilizzare tutti i suoi muscoli e ci fa entrare in un ‘loop’ che richiede rinunce e sacrifici. Il primo allenamento è alle cinque del mattino, poi si va a scuola, ci si allena di nuovo ed infine bisogna anche trovare il tempo e la forza per studiare. Ma ne vale sicuramente la pena. Grazie al canottaggio ho trovato la pace interiore e ho imparato non solo ad organizzare la mia vita ma anche a concentrarmi su me stessa e sulle piccole cose. Quando sono in barca, ad esempio,riesco a sentire il mio respiro, il mio battito cardiaco e la velocità con cui il mio remo entra nell’acqua. Dopo due anni sono entrata nella squadra nazionale ed il mio sogno è quello di arrivare a disputare le Olimpiadi. Inoltre, oggi lo sport è diventato anche il mio lavoro perché ho avuto la fortuna di entrare nel gruppo sportivo della Marina Militare. All’inizio non è stato facile trasferirmi a Sabaudia ma è stata un’esperienza che mi ha permesso di entrare subito nella vita adulta, che è molto differente da quella di una liceale”.
I saluti istituzionali
Massimo Iaccarini (Presidente FIC Lazio): “Ringrazio il Panathlon Club Junior Roma e il Presidente D’Ilario per aver organizzato questa iniziativa. È un piacere poter parlare della disciplina del canottaggio a tanti giovani in compagnia di cinque atleti che si sono distinti con ottimi risultati. La Federazione Italiana Canottaggio, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, sviluppa già da diversi anni il progetto Remare a Scuola, attraverso il quale gli studenti possono entrare in contatto con le società sportive per potersi avviare alla disciplina. Non è un caso che ben tre tra i cinque campioni qui presenti abbiano conosciuto il canottaggio proprio grazie a questo progetto, con il quale i nostri tecnici si recano negli istituti scolastici per sottoporre gli studenti alle selezioni con il remoergometro. A tutti coloro che si appassionano e dimostrano una certa predisposizione viene data la possibilità di continuare il progetto nelle società per poi iniziare a disputare gare a livello regionale, nazionale e internazionale. Spero che tanti di voi possano partecipare e, magari, un giorno diventare dei campioni.Vi auguro di appassionarvi ad una disciplina sportiva, a cominciare dal canottaggio, e di praticarla con passione e divertimento ovunque arriviate”.
Roberta Bedin (Istruttrice Lega Navale Italiana): “Il canottaggio è uno degli sport nautici più praticati dai soci della Lega Navale Italiana. I gruppi sportivi Lega Navale Italiana affiliati alla Federazione Italiana Canottaggio sono distribuiti in tutto il territorio nazionale e nel Lazio è di prossima affiliazione la Sezione di Pomezia. Per la specialità Beach Sprint del canottaggio costiero, nel 2023 le Sezioni di Barletta e Salerno hanno organizzato distintamente i Mondiali e i Nazionali, mentre la Lega Navale di Taranto dal 23 al 25 maggio 2025 ospiterà la terza tappa del Trofeo Filippi Beach Sprint. I 4 Centri Nautici Nazionali della Lega Navale Italiana (Belluno, Sabaudia, Taranto, Ferrara) organizzano corsi estivi di canottaggio, vela e canoa per orientare i giovani dagli 8 ai 15 anni agli sport nautici in modo divertente, sicuro e a contatto con la natura, offrendo la possibilità di vivere un’esperienza unica in un ambiente marino e lacustre. La Lega Navale Italiana ha tra i suoi valori fondamentali l’inclusione sociale a 360 gradi. La Sezione di Pomezia, sempre in prima linea per raggiungere questo obiettivo, ha recentemente aderito al Progetto Europeo RAEX Rowing Against Exclusion”.
Lorenzo D’Ilario (Presidente Panathlon Club Junior Roma): “La finalità della nostra rassegna, che ho il piacere di organizzare e moderare in qualità di presidente fondatore del Panathlon Club Junior Roma, è quella di promuovere i valori dello sport tra le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e delle università romane attraverso un ciclo di incontri curricolari con i campioni dello sport italiano e internazionale. Ogni appuntamento di ‘Pianeta Olimpia’ mira ad approfondire una disciplina sportiva diversa. Abbiamo voluto dedicare l’undicesima edizione al canottaggio per continuare il percorso intrapreso due anni fa con la vela. Gli sport nautici, più di qualsiasi altra famiglia sportiva, educano al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema naturale. Vogliamo offrire alle nuove generazioni l’opportunità di avvicinarsi al canottaggio, una disciplina che può essere facilmente praticata nel cuore di Roma e ben conciliata con gli impegni scolastici, attraverso le testimonianze di quattro giovani campionesse romane e di un campione olimpico già affermato. Ringraziamo la Federazione Italiana Canottaggio nella persona del presidente regionale Massimo Iaccarini e la Lega Navale Italiana per il prezioso sostegno”.