06/03/2025 - Lo Sport
Testimonianza di Viktoryia Pistis Shablova pubblicata sul numero di maggio-giugno 2024 della rivista "Lega Navale"
Sono nata nel 1993 in Bielorussia. Mio fratello e io vivevamo un’infanzia serena insieme ai miei genitori. In conseguenza dell’incidente nucleare a Cernobyl, tramite interessamento dell’associazione «Cittadini del Mondo», mio fratello Dimitri ed io (come altri tanti bambini bielorussi) venivamo in Sardegna per trascorrere due mesi al mare. Siamo stati ospitati da due famiglie che ci hanno accolto sempre con affettuosa ospitalità, instaurando con noi un bel rapporto che permane tutt’ora. Amavo moltissimo il mare, anche perché potevo praticare il nuoto che ho amato fin da piccolina e che in Bielorussia facevo a livello agonistico con altri bambini della mia età.
Nell’estate del 2005, al rientro dalle solite vacanze sarde, insieme ai miei genitori, che erano venuti ad accoglierci all’aeroporto, a Minsk la nostra auto fu urtata violentemente da una persona che con la propria macchina fece una svolta a U, prendendo in pieno la nostra vettura. Fu una tremenda tragedia, che segnò la nostra vita. Persi mio padre ed io l’uso delle gambe; andai in coma, riportando ferite varie che non risparmiarono né mia madre né mio fratello.
È doloroso ricordare come all’improvviso la nostra vita fosse cambiata in un attimo. Il dolore per la morte di mio padre e il danno permanente che riportai mi fecero pensare che la mia vita fosse finita. Dopo tanti mesi di ospedale, sempre grazie all’interessamento dell’associazione «Cittadini del Mondo» unitamente ad altre persone che ringrazio sempre, fui presa in carico dal reparto dell’Unità Spinale dell’Ospedale Marino. Attraverso terapie e fisioterapia riuscirono a farmi stare seduta sulla carrozzina e ad insegnarmene l’uso corretto. Periodicamente con mia madre tornavamo a Cagliari perché io potessi praticare le cure necessarie. Oltre a rivedere chi ci aveva ospitato allora e che continuava a ospitarci, mia madre ed io conoscemmo una persona che ci presentò i propri parenti, che ci accolsero da subito con affetto. Dopo pochi anni di frequentazione, mia madre si sposò con quella persona e contestualmente io fui adottata, diventando da subito cittadina italiana.
La mia nuova famiglia si interessò subito a inserirmi nella scuola. Mi iscrissero al liceo tecnico I.T.I.S. «Michele Giua» e dopo cinque anni trascorsi con buona resa scolastica mi diplomai. Decisi subito di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria chimica, dove alla fine del quinto anno conseguii la laurea magistrale. Contemporaneamente con lo studio ho ricominciato a frequentare la piscina, e più tardi ho voluto anche giocare a basket in carrozzina. L’impegno scolastico e lo sport pian piano fecero sì che vedessi un futuro, che anche se non era come avevo immaginato si presentava ricco di novità, impegni e forse anche di tante cose belle.
Dopo qualche anno ebbi la fortuna di conoscere il mio attuale allenatore, Marco Frau che, vedendo le mie buone prestazioni nel nuoto, mi fece conoscere e provare la canoa. Mi innamorai immediatamente di questo sport, tanto da praticarlo quasi da subito con l’impegno agonistico. Infatti ebbi presto la gioia di partecipare ai campionati italiani. In seguito alle mie buone prestazioni guadagnai un posto nella Nazionale italiana.
Nel 2023 ho partecipato alla Coppa del Mondo, agli Europei e ai Mondiali, conseguendo sempre la vittoria. L’ultima è stata in Ungheria a maggio del corrente anno, dove ho vinto la medaglia d’oro confermandomi per la seconda volta campionessa mondiale.
Di questo devo ringraziare sempre la Lega Navale Italiana per il sostegno che ricevo, nonché il sostegno di Stefano Porcu, direttore tecnico; ma un grazie particolare va al mio allenatore Marco, che con dedizione e solerzia mi segue e mi allena con severità fraterna. Per carattere, il mio impegno è costante e penso e mi preoccupo di dover fare sempre meglio. La soddisfazione delle vittorie e la gioia interiore che provo mi fa piacere condividerle sempre con tutte le persone che mi supportano e con quelle che mi seguono con affetto.
Continuo a praticare il nuoto e appena posso il basket. Amo tutti i tipi di sport, sia quelli di squadra che quelli in cui vi è una sana competizione, come quello che pratico assiduamente.
Il mio pensiero è comunque già focalizzato sull’impegno che dovrò mettere per le Olimpiadi del 2028 a Los Angeles.