18/11/2020
L’emozionante cronaca del salvataggio di un delfino nel mare di Chiavari da parte del Consigliere Nazionale L.N.I. Umberto Verna. Ben fatto!
Mi è stato fatto il più grande regalo che si può dare ad un marinaio: HO SALVATO UN DELFINO!!!
Ero in mare alle 10 con le tre barche Hansa dei disabili (Eleonora, Roberto e Marco). Ad un certo punto vediamo delle boe di un pescatore e mando il gruppo a girarne una per fare un lasco, poi un'altra per fare un traverso, poi una terza per fare una bolina. Quando arrivo anch’io vicino alla boa vedo una macchia bianca sott'acqua, poi una testa di delfino a pelo d'acqua.
Avviso il gruppo "ci sono i delfini, ci sono i delfini" non capiscono e vanno a girare l'altra boa. Io però noto che questa testa di delfino scompare e poi ricompare nello stesso posto. Più volte così. Strano. Capisco subito che qualche cosa non va! Mi avvicino col gommone piano piano, ma la testa scompare e ricompare ogni minuto, minuto e mezzo.
Guardo la boa dietro di me, guardo lui... forse è impigliato nella cima della boa. Mi avvicino alla boa e prendo la cima. Sono solo sul gommone, non è facile tenere la cima e guidare il gommone. Metto in folle e mi recupero sulla cima, piano piano per non spaventarlo e non tirarlo bloccando il suo sali e scendi. Capisco che riesce a mala pena a salire in superficie per mettere fuori il suo sfiatatoio e respirare. Terribile. Che ansia. Immagino e sento dentro di me la sua fatica e la sua paura. Strano, mi sento soffrire.
Ho una radio VHF e chiamo subito sul 16 la Capitaneria di Porto di S. Margherita, capisco che è troppo lontana, 5 miglia, per arrivare in tempo, ma è la cosa giusta da fare. Le comunicazioni con il mio portatile però sono faticose. Mi chiede se ho un cellulare, ma io preferisco parlare al VHF sperando che altre barche mi sentano. Poi il cellulare è nella sacca e io ho le mani bagnate perché tengo la cima.
Mi viene l'idea di appoggiare la cima sopra il gommone attraversandolo e questo solleva la cima ed il delfino respira meglio, fa meno fatica a tornare a galla per respirare, anche se l'altro capo della cima lo tira a fondo. Probabilmente è legato per la coda. Quanto potrà resistere? Gli parlo, lo invito a resistere. Assurdo, mi viene dal cuore l'idea di parlargli e mi viene in mente quando ho dovuto soccorrere qualcuno e sappiamo come sia importante parlargli per calmarlo.
Intanto la C.P. mi fa passare sul canale 11 mi chiede la posizione. "180° dalla foce dell'Entella per circa 1 miglio, rotta sud foce Entella distanza 1 miglio". Non ho certo il GPS sul gommoncino della scuola vela.
Questo lo capiscono, ma poi un po’ per la distanza, un po’ per le batterie che a furia di chiamare si stanno scaricando, i contatti si perdono. Chiamo sul 10 Marina Chiavari col VHF e richiamo la C.P. col telefono dopo aver sistemato bene la cima sui due tubolari del gommone ed essermi asciugato le mani perché con le mani umide gli schermi touch dei telefoni non funzionano!!
Dò alla C.P. il numero scritto sulla boa, perché rintraccino il pescatore che magari è in mare. Risponde Marina Chiavari: mi chiedono la posizione, ma ad un miglio dal porto loro non possono venire! Cosa faccio? Il delfino non si dimena, sale e scende, ma il suo fischio è straziante. Chiedo a Marina Chiavari di avvisare la C.P. e chiedere a qualche pescatore o utente che è in porto di uscire a darmi una mano.
Intanto mi avvicino al delfino tirandomi sulla cima. I ragazzi in allenamento si allontanano. Non hanno mica capito, fanno il giro delle boe. Mi sento solo ed impotente, ma qualche cosa devo fare e subito. Spero che sia come nei film, assurdo. Uno razionale come me ora crede che il delfino capisca e avvicinandomi metta il suo muso sul gommone lasciandomi lavorare sulla cima. Realmente mi sono scoperto a pensare questo. Mi chiedo se sogno o son desto.
Devo agire, sento che la C.P. e Marina Chiavari mi chiamano, ma io non riesco a rispondere: ho il delfino lì vicino a me. Potrei tagliare la cima, ma se la taglio e lui è troppo legato, va a fondo. Prima lo teneva un po’ su la boa, ora io ....
Arrivano due gommoni. Sono i marinai di Marina Chiavari e Calata Ovest, il nuovo marina. Probabilmente hanno avuto autorizzazione per uscire: la burocrazia non ha fermato questa missione! Sono felice, ma ancora non sicuro che avremo abbastanza tempo. Chissà da quanto il delfino è lì, magari da questa notte. Il nostromo si avvicina con il suo coltello. Non è facile parlarsi. Istintivamente verrebbe da tagliare la cima dal mio lato, ma li fermo, gli chiedo di prendere con il mezzo marinaio la cima dal loro lato. Non è facile, sono bravi.
Il delfino finisce sotto il mio gommone, ho paura che si tagli col motore che comunque ho spento da tempo per non spaventarlo. Si divincola. Immagino la sua paura. Avrà capito che vogliamo aiutarlo? Sarà vero che i delfini sono così intelligenti? Mi scopro a sperare proprio di sì.
Loro tagliano il loro lato di cima. Ora il delfino salta fuori, ma è legato alla mia parte di cima, quella che va alla boa. Lo tengo e sollevo per capire come è legato prima di tagliare anche la mia parte di cima. Il gommone è lungo 4,50 m., lui sarà almeno due metri e mezzo, tre. È enorme, ma non tira tanto. La cima ha un solo loop sulla coda ed è attorcigliata su sé stessa per 5 o 6 volte. Il capo libero tagliato prima è a portata di mano, potrei sciogliere i giri e liberarlo completamente. Lo avvicino, ma lui scoda, ha paura o forse, tirato da dietro, non riesce a tenere la testa su. Finalmente tagliamo, se la caverà!
Via scappa, io mi appoggio al tubolare e mi sento un eroe. È la prima volta in vita mia. Non mi sono sentito così neanche quando in autostrada all'uscita della galleria di Recco una macchina si è ribaltata davanti a me in curva ed io sono riuscito ad evitarla e a bloccare il traffico, evitando così che investissero la signora rimasta intrappolata.
Penso subito che dopo 35 anni di amore per il mare e per i delfini, oggi mi è stato dato l'onore di salvarne uno. Onore condiviso con altri marinai, quelli di Marina Chiavari e Calata Ovest.
Questo ci insegna il mare ad aiutare sempre ed aiutarsi l’un l’altro, sotto l’ombrello della Capitaneria di S. Margherita e di Locamare Chiavari.
Umberto Verna - Sezione L.N.I. Chiavari