Allenarsi con la Nazionale
08/03/2022 - I Giovani
Eleonora Ferroni, intervista a un’atleta tra certezze, tenacia e dubbi metodici.
La prima , ed unica , donna ad essere convocata dal Tecnico Federale FIV a partecipare agli allenamenti nazionali della Classe Velica paralimpica Hansa 303.
Notata durante le varie manifestazioni, Eleonora è socia della sezione L.N.I. Chiavari-Lavagna dove solo pochi anni fa, grazie ad un volantino sugli sport del mare, è entrata in contatto con quella che sarebbe poi diventata la sua “passione” più grande: la vela.
“Ho sempre avuto in me il desiderio di fare sport” racconta la Ferroni, “già dagli anni scolastici. Negli anni Novanta, erano poche le persone con disabilità che frequentavano le Associazioni o le Società sportive, non esisteva ancora tutta questa cultura in merito e l’offerta di sport verso i disabili era scarsa e poco attrattiva per me. Poi con il Liceo, l’Università e il lavoro ho abbandonato per alcuni anni finché mi sono ritrovata per caso un giorno di nuovo con questa febbre da sport che mi ardeva dentro.”
Nasce così, da una prova in mare e un incontro con la persona giusta, il Polo Vela e Voga L.N.I. Chiavari-Lavagna capitanato e coordinato da Umberto Verna che in pochi anni ha fatto raggiungere obiettivi importanti ad atlete/i della sezione e lui stesso ha conseguito il titolo di Tecnico Parasailing della FIV (Federazione Italiana Vela) e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico).
Nel giro di cinque anni, infatti, la flotta Hansa 303 della sezione di Chiavari, è diventata la flotta più rilevante del Tigullio grazie anche alla Lega Navale, che già dodici anni fa aveva investito in cinque barche date in utilizzo a tutte le sedi italiane che ne facevano richiesta.
Eleonora, qual è stata la tua sensazione in barca la prima volta e soprattutto su quale tipo di imbarcazione a vela hai esordito?
“Sono una persona curiosa e questo mi aiuta a superare i timori che possono scaturire da esperienze nuove. Le Hansa 303 sono barche paralimpiche su cui possono veleggiare o regatare anche normodotati ed hanno caratteristiche tecniche che ne fanno imbarcazioni sicure e inclusive. Se a questo si aggiunge che Marina Chiavari ha un’area attrezzata con sollevatore e scivolo che facilita l’imbarco di persone con difficoltà motorie più importanti, si ha sicuramente una solida base su cui si può far partire un progetto di inclusione totale.
La prima barca, bianca e blu, era di proprietà della Lega Navale Italiana ed era di base a Genova. È stata portata a Chiavari, e grazie anche all’acquisto di una seconda imbarcazione, bianca e azzurra, da parte della Sezione LNI di Chiavari, ho potuto avvicinarmi alla vela. Ho iniziato con veleggiate in “doppio”, cioè con la presenza a fianco dell’Istruttore, e successivamente ho esordito alla mia prima regata con la mia compagna e già velista Valia Galdi (Campione I ZONA 2021). Il doppio, non solo permette di veleggiare anche a persone che hanno più difficoltà, ma crea anche un legame con qualcuno che diventa ben presto una persona di cui ti fidi e con cui ti senti sicura. Giorno dopo giorno si supera lo step mentale dei propri limiti , dell’imprevisto , soprattutto la paura di cadere in acqua, e vivi tutto più tranquillamente. Ed è in quel momento che si rafforza il legame con il mare e provi ad andare oltre! ”
La tua prima regata è stata il Campionato Italiano a Genova Sestri Ponente, da lì è iniziato un viaggio che ti ha portato varie volte sul podio, penso alla medaglia d’argento del 2019 al Campionato Italiano a Palermo per arrivare alla recente convocazione del Tecnico Federale FIV a partecipare agli allenamenti nazionali della classe velica Hansa 303. Hai mai avuto dubbi o ripensamenti sul percorso intrapreso?
“Per me è sempre stato divertimento e relax e come tale lo vivo ancora oggi. Mi dico sempre “vado lì e al momento vedrò quello che posso e riesco a fare”. Sono arrivata alla consapevolezza delle mie capacità e voglio vedere dove posso migliorare ed arrivare, per poter vivere il mare a 360 gradi e competere anche in singolo. Per poter fare questo ora ho anche una barca tutta mia, la Giuggiola, vela rosa e nome dal cartone animato Nemo! Certo, essere scelta dal tecnico federale per allenarmi con la nazionale, ecco questo sì mi ha portato una leggera ansia più che altro per le aspettative che gli altri ripongono in me e per il confronto con velisti ben più esperti e preparati. E poi come tutti ho i miei momenti no, ma il mare è un pensiero costante, confortante e speciale.”
Cosa ti piace di questo vela inclusiva?
“ I rapporti con le persone e le emozioni che si provano e si fanno provare non solo al pubblico ma ai familiari, ai tanti amici e soci della sezione L.N.I. che ci aiutano nelle trasferte e sono parte delle nostre vittorie umane e sportive. Ricordo ad esempio i giorni speciali del Campionato Nazionale a Palermo, con atleti paralimpici provenienti da ogni parte del mondo: 25 i Paesi partecipanti e circa 185 gli equipaggi che si sono confrontati su 118 imbarcazioni. E portavamo per la prima volta in trasferta i colori del Comune di Chiavari e il patrocinio.
L’Associazione Italiana Classe Hansa è una classe molto giovane, nuova sotto tutti i punti di vista. Siamo in un’importante fase di condivisione tra i circoli, le associazioni e le varie sezioni della LNI, per incoraggiare la pratica della navigazione a vela, per promuovere ed organizzare regate per le persone di ogni età e abilità e far crescere la classe promuovendo la diffusione di queste imbarcazioni. Ognuno dà il proprio contributo. Di anno in anno si vede la differenza in positivo: dalle modifiche alle barche, (considerando che il grado di disabilità tra le persone è molto variabile) alla preparazione fisica e tecnica alle regate. Quest’anno nel nostro gruppo stiamo applicando anche nuovi metodi di analisi per la programmazione atletica e le performances.”
Competere è un grande dispendio di energie psico-fisiche. Com’è la giornata tipo di Eleonora?
“Non credo che sia tanto diversa da tutti gli altri atleti non professionisti. Mi divido tra lavoro, impegni personali ed allenamenti. Soprattutto allenamenti in mare, fondamentali per la conoscenza dell’imbarcazione e il miglioramento della sua conduzione. A casa faccio poi tre ore, tutti i giorni di ginnastica motoria dopo il lavoro. Ho integrato esercizi mirati per migliorare forza e presa in barca così da avere più immediatezza nelle manovre soprattutto in condizioni di vento e mare mosso. La sicurezza è tutto e bisogna essere pronti ad affrontare ogni situazione.”
Consiglieresti di avvicinarsi al mare sulle Hansa 303?
“Assolutamente sì! Sarebbe però sminuire il loro apporto sociale considerarle puramente imbarcazioni con cui si allenano i soci e gli atleti paralimpici della sezione della Lega Navale Chiavari-Lavagna. Esse sono veri e propri strumenti di inclusione sociale grazie alla FIV , alla Lega Navale Nazionale e regionale, e ora anche al progetto “Incontro alla persona” promosso dal CIP –Comitato Italiano Paralimpico e finanziato dalla Regione Liguria. Un progetto rivolto alle categorie fragili protette, in cui hanno creduto molte persone, in primis il nostro istruttore, Umberto Verna, e che per i prossimi due anni si impegneranno nel seguire tutti coloro che desiderano provare questo sport o semplicemente vivere il mare a 360 gradi.”
mc@L.N.I.