Chi Siamo
Storia
La Fondazione
Il 6 giugno 1901 - quattro anni dopo la fondazione della Lega Navale Italiana - per iniziativa del Generale Pedotti, del deputato On. Balenzano e del Ragioniere Gambini, veniva costituita la Sezione di Bari.
Sotto la direzione del primo Presidente, l’Avv. Nicolò Balenzano, e secondo quanto previsto nell’atto costitutivo, la Sezione esercitò nei primi anni di attività “una benefica azione a favore dello sviluppo della nostra marina mercantile, occupandosi degli interessi marittimi locali”.
Il contesto di tali “interessi” risultava però piuttosto problematico in quanto, durante i primi anni di vita del sodalizio, la città sarebbe stata impegnata nella ricerca di una nuova identità della propria vocazione marinara, un’identità che fosse in grado di corrispondere alle aspettative dell’imprenditoria commerciale.
A partire dal 1904 si era sviluppato, nell’ambito di un ambizioso progetto nazionale di miglioramento dei porti del Regno, un ampio dibattito sulla realizzazione a Bari di un grande porto mercantile commisurato alle ambiziose aspettative degli imprenditori commerciali baresi e provinciali. Tale dibattito avrebbe avuto, sulla scorta delle proposte avanzate dalla Camera di Commercio locale e dall’amministrazione comunale, un primo momento di definizione progettuale due anni più tardi con l’approvazione, da parte della Commissione ministeriale istituita ad hoc, del nuovo Piano Regolatore del Porto di Bari.
Solo nel 1917 fu realizzato il progetto, a firma dell’ing. Domenico Lo Gatto.
Gli eventi che avrebbero portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale non solo rallentarono l’iter per la realizzazione del porto, ma ostacolarono anche l’attività della Lega Navale di Bari, che in quegli anni aveva cercato di svilupparsi attraverso un costante processo di radicamento sociale. L’inizio della guerra avrebbe portato di fatto alla totale sospensione dell’attività del sodalizio.
Fu nel primo dopoguerra che si poté assistere alla ripresa della Lega Navale di Bari, alla sua crescita numerica, con ben oltre 500 soci, e al suo rinnovato impegno di presenza nella vita sociale del capoluogo pugliese.
Anche la questione dell’ampliamento e miglioramento del porto della città tornava alla ribalta: nel gennaio del 1919 veniva approvato un nuovo piano regolatore, denominato Inglese - Lo Gatto in cui si prevedeva l’ampliamento delle opere di difesa del Porto a Nord del bacino allora esistente, con la costruzione di un nuovo molo che, staccandosi dal promontorio di Bari antica, si protendeva verso Nord Est deviando poi a Nord Ovest ed infine ad Ovest. Nel febbraio 1922 fu gettata quindi finalmente la prima pietra per la costruzione del Gran Porto, che sarebbe stato completato alle soglie del II conflitto mondiale.
In quegli anni Bari si apprestava a dare concretezza al suo grande sogno, che non nasceva certo dal nulla ma da un lontano passato che l’aveva vista già nel III secolo a. C. città fiorente ed attivo porto della Peucèzia, nell’Apulia centrale.
In quel contesto deve essere ricordata l’intensa attività della Lega Navale di Bari finalizzata alla fondazione di alcune scuole serali per la formazione di operai meccanici e carpentieri, i quali costituirono le indispensabili maestranze qualificate per i numerosi cantieri navali della Città e della Provincia, nonché per la realizzazione stessa del Porto. Inoltre, per contribuire a risanare le ferite della guerra, la Lega Navale utilizzò il proprio patrimonio, anche culturale, nell’attivazione e nel finanziamento di una nave-asilo per accogliere gli orfani dei marinai del basso Adriatico. L’apprezzamento di tale iniziativa andò ben oltre l’ambito locale, tanto che il Ministero della Marina Mercantile ed il Patronato delle navi-asilo assegnarono alla città di Bari la più grande nave-asilo d’Italia, la “Eridano” che ospitò oltre trecento allievi.
Alle emergenze del dopoguerra si sarebbe aggiunto anche un grave evento naturale: l’alluvione del novembre 1926 che per la seconda volta (dopo quella del 1905) sommerse la città.
Alla fine degli anni ‘20 e nel successivo decennio l’attività della Lega Navale, che a partire dal 1929 fu diretta dal Comandante del Porto, il Capitano Antonio Gabellino, riuscì sempre a conservare quei tratti caratteristici di impegno sociale e di radicamento nel territorio, ma tuttavia si vide fortemente condizionata dai drammatici avvenimenti che sarebbero culminati nella Seconda Guerra Mondiale. Proprio alla vigilia dello scoppio del conflitto veniva completata la costruzione del Porto, la cui esistenza fu però subito gravemente minacciata nel 1943, al termine della guerra. All’indomani dell’armistizio dell’ 8 settembre i tedeschi tentarono di distruggere il Porto, ma vennero bloccati dalle truppe italiane superstiti comandate dal Generale Bellomo e coadiuvate da gruppi di civili.
Purtroppo, poco dopo, il 2 dicembre, un bombardamento tedesco affondava 17 navi provocando centinaia di vittime.
Il secondo dopoguerra
Alla fine degli anni ‘50, la Lega Navale barese conobbe una fase di vera e propria rifondazione grazie all’impegno e al lavoro di un gruppo di appassionati amanti del mare. Fra tutti si distinse il comandante Domingo Milella, a cui la Sezione dedica annualmente un prestigioso Trofeo.
Nel 1969 la società, subentrando allo Skipper’s Club, ottenne l’affiliazione alla Federazione Italiana Vela.
Fino agli anni ‘70 l’attività principale della Lega Navale di Bari era stata dedicata soprattutto all’organizzazione di corsi di navigazione e alla formazione e addestramento di sommozzatori; corsi che si concludevano abitualmente con manifestazioni sportivo-religiose nel Porto di Giovinazzo. L’avvio di una pratica formativa orientata all’attività agonistica risale al 1978, anno di affiliazione della Sezione di Bari alla Federazione Italiana Canottaggio e Canoa.
Da tale ampliamento del campo di azione della Lega è derivata per la Sezione anche l’esigenza di una maggiore funzionalità della sede, per cui nel 1980 è stata posta la prima pietra della futura base nautica, progettata dall’ing. Milillo all’interno del Porto di Bari.
Gli anni novanta
Con l’elezione del nuovo Consiglio, avvenuta nel 1991, la Lega Navale di Bari ha indirizzato i propri sforzi soprattutto nella organizzazione della scuola di vela, una disciplina sportiva che appariva più consona ad una delle finalità del sodalizio: promuovere il recupero delle tradizioni e dei valori umani ed ambientali legati alla storia di una città marinara come Bari. L’organizzazione dei corsi, affidata agli istruttori Federico La Volpe e Maurizio Leandro, ha consentito una larga e proficua partecipazione di giovani.
Nel 1994 la Presidenza è stata assunta da Marcello Zaetta, il cui programma di attività sportiva ha previsto un ulteriore potenziamento dell’impegno nel settore della Vela agonistica, impegno da cui è conseguito nell’immediato l’ingaggio del nuovo allenatore Franco D’Andria.
A partire dal 1996, mentre si vengono moltiplicando gli sforzi organizzativi (come la prima edizione della regata “Tuttinbarca”, che diventerà in seguito “Festa del Mare”), cominciano ad arrivare importanti risultati sportivi, che culmineranno nel 1997 con la conquista del Titolo Italiano a squadre nella Classe Optimist. Questo risultato, conquistato a Palermo dopo una dura selezione tra le squadre risultanti dalle qualificazioni regionali (e quindi particolarmente agguerrite), ha costituito non solo un avvenimento, in quanto è stata “la prima volta” di una squadra pugliese, ma ha rappresentato anche un salto di qualità nella rilevanza a livello nazionale che la Sezione barese è venuta acquisendo nell’ambito dello sport velico. Peraltro, l’avvenimento è coinciso con il centenario della fondazione della Lega Navale Italiana e si è quindi inserito magnificamente nel quadro delle celebrazioni di tale ricorrenza che si sono svolte in tutta Italia.
La squadra campione che ha fatto registrare questo prestigioso risultato era composta da Mario Zaetta, Francesco Fornarelli, Salvatore Cervellieri, Francesco Lorusso, Dario De Silvio. Al loro rientro a Bari i neocampioni sono stati ricevuti dal Sindaco, Simone di Cagno Abbrescia, che ha voluto premiarli a nome della Città per l’importante risultato sportivo conseguito.
Nel 2000 la sezione di Bari è presente all’America’s Cup con un suo socio. Il velista salentino Sandro Montefusco, allora socio della sezione, fu chiamato dall’armatore Patrizio Bertelli e dallo skipper Francesco de Angelis a far parte dell’equipaggio di Luna Rossa come randista.
Nello stesso anno il CONI attribuisce alla Sezione di Bari la stella di bronzo al merito sportivo.
Nel 2003 la Lega Navale vince il campionato italiano classe 420 organizzato proprio a Bari dalla stessa Lega Navale con la squadra composta da Zaetta - Cervellieri, Pedone - Altini, Specchio - Nardeschi, Resta - Resta.
Nell’anno 2004 il CONI conferisce alla LNI barese la Stella d’Argento al merito sportivo.
Nel febbraio 2006, alla presenza di una folta rappresentanza delle istituzioni amministrative, culturali e sportive, il Priore della Basilica di San Nicola (protettore dei marinai e patrono della Città) inaugura la nuova Sede sociale per il secondo secolo di attività del Sodalizio.
Nello stesso anno la Sezione di Bari entra a far parte dell’UNASCI, l’organismo benemerito fondato nel novembre del 2000 che ha come finalità costitutiva il coordinamento e la valorizzazione delle Associazioni Sportive Centenarie d’Italia.
Nel 2008 la sezione si riaffilia alla Federazione Italiana Canoa e Kayak, in realtà lo era già stata affiliata nei decenni precedenti, ma l’attività era stata abbandonata. Grazie all’impegno di Ciro Senatore, atleta ed allenatore il gruppo Canoa Kayak si sviluppa velocemente impegnando atleti di tutte le età.
Nell’anno 2011 il CONI attribuisce alla Lega Navale barese la stella d’oro al Merito Sportivo, in riconoscimento delle “benemerenze acquisite dal sodalizio in tanti anni di attività ed in segno di gratitudine per il contributo offerto alla crescita ed all’affermazione dello sport italiano”.
Infine, nel 2015, il CONI assegna alla Lega Navale Italiana Sezione di Bari il collare d’oro al merito sportivo, per l’impegno e la dedizione nella promozione e nello sviluppo dello sport, nei suoi oltre cento anni di attività